Il patrimonio artistico della Confraternita comprende quadri, sculture e affreschi, questi ultimi tutti nella Chiesa di S. Michele che fino al 1818 era l’oratorio di proprietà della Confraternita.

Sicuramente il pezzo più pregiato è la statua della Madonna del Rosario, oggi alloggiata nella nuova Chiesa di S. Giustino, bellissima statua lignea di Madonna seduta che tiene il bambino Gesù in piedi sulle ginocchia, eseguita dal Maragliano nel 1712/13 completa di cassa processionale. Di questa splendida opera la Confraternita conserva copia del contratto, l’originale si trova nell'Archivio di Stato di Genova, stipulato davanti al notaio Gio Francesco Solari il 18 agosto 1712 dai Priori della Confraternita con il famoso scultore genovese.

Sempre nella stessa Chiesa, a pochissima distanza dalla statua sopracitata, si trova un dipinto raffigurante una “Madonna con bambino” di anonimo, certamente scuola fiorentina del ‘600, completo della sua cornice originale.

Nella Chiesa di S. Michele è conservato il grande dipinto, raffigurante l’Arcangelo che vince il demonio, opera di Cornelius de Wael (1631), posto nell'abside.

Ai lati dell’altare si trovano due dipinti ad olio, di scuola genovese della prima metà del ‘600, eseguiti da Orazio De Ferrari raffiguranti il Miracolo del cieco nato S. Francesco nei rovi e un angelo. Nella cappella laterale del Carmine sopra  l’altare si trova un dipinto di Bartolomeo Biscaino, raffigurante la Madonna del Carmine contornata da santi, pittore genovese morto non ancora trentenne nel 1657 in seguito alla terribile epidemia di peste. Nella cappella di fronte trova collocazione un dipinto di anonimo, sempre del XVII secolo, raffigurante la crocifissione. E’ presente anche una Via Crucis completa, di autore ignoto, raffinata espressione di arte e devozione del 600/700 genovese. Sui muri dell’oratorio troviamo tracce di affreschi del primo ‘400 (medaglione raffigurante un santo e motivi lineari fitomorfi) che confermano la nascita della confraternita in quegli anni. La volta dell’oratorio e splendidamente affrescata, e ottimamente conservata, con due scene principali raffiguranti il Mandato di Dio Padre a S. Michele come capo degli Angeli e l’Assunzione di Maria Vergine intervallati da rosoni e decorazioni. L’opera è stata eseguita nel 1846 dal pittore Giuseppe Passano che per gli ornati si avvalse della preziosa collaborazione del Ballino.