La storia della Confraternita affonda le sue radici in epoca medievale, intorno al 1230 quando nel territorio genovese cominciarono le prime processioni di “battuti” (flagellanti e disciplinanti) riuniti in congregazioni laiche, confraternite o misericordie appunto, ma con ferree regole religiose.
Queste espressioni di fervore religioso e penitenziale ebbero particolare sviluppo in Valbisagno, grazie alla propria collocazione geografica, vero spartiacque tra il piacentino e il mare situata ai confini della “Via Francigena”, il più celebre cammino per pellegrini tra il nord europa e Roma.
La nostra Confraternita si presume sia stata fondata agli inizi del 1400, alcuni affreschi e decori ritrovati nella chiesa di S. Michele danno fondamento a questa tesi, ma convenzionalmente si fa risalire al 7 Settembre 1475, data in cui viene citata in un documento di annessione della Curia Vescovile. Inizialmente il titolo fu “Confraternita di S. Maria di Terpi e S. Rocco” e tale restò fino al 1820, anno in cui il sodalizio incorporò la Compagnia del Santissimo Sacramento e assunse la denominazione, ancora in uso, di “Confraternita del S.S. Sacramento e S. Maria di Terpi”.
I princìpi ispiratori e gli scopi della nostra confraternita sono rimasti immutati nella sostanza dalla fondazione, anche adattandosi nel corso dei secoli all'evoluzione della società ed al cambiamento delle condizioni di vita dei singoli individui. La preghiera era ed è lo scopo primario, abbinato ad una regola di vita cristiana, secondo lo spirito del Vangelo. Altro scopo importante è il culto per i defunti; nei primi secoli di vita la confraternita provvedeva ai funerali ed alla sepoltura dei poveri che non potevano permettersi tale “lusso”, dando impronta di decoro e di rispetto religioso, fatto per nulla scontato in quell'epoca. Ai giorni nostri questo rispetto si esprime con la celebrazione di messe di suffragio, in particolare per i confratelli e le consorelle tornati alla casa del Padre.
La Confraternita è vicina, e presente con contributi, alle realtà di solidarietà della parrocchia e del quartiere (casa di riposo – aiuti alimentari a famiglie indigenti). Altri scopi di grande rilevanza sono la perpetuazione delle tradizioni religiose e culturali tramandate da secoli e la custodia del patrimonio artistico della Confraternita e dell’oratorio, compito questo che comprende anche una impegnativa opera di restauro, di solito concordata con la Sovrintendenza dei beni culturali, gravosa sia dal punto di vista organizzativo che economico.